gio
15
feb
2024

Comunicato Stampa CIMO-FESMED Veneto - NECESSARIO DIALOGO FRA REGIONE E MEDICINA CONVENZIONATA


IL SISTEMA SANITARIO REGIONALE NON FUNZIONA A COMPARTIMENTI STAGNI, AL CITTADINO DEVE ESSERE DATA UNA ASSISTENZA TERRITORIALE ADEGUATA O APPARE LOGICO CHE IL SISTEMA OSPEDALIERO, GIÀ IN CRISI DI SUO, NE SUBIRÀ LE ULTERIORI CONSEGUENZE.

Mentre a livello nazionale si celebrano le firme sui contratti della Dipendenza e della Medicina Convenzionata, in Veneto da mesi si è interrotto il dialogo fra il più rappresentativo sindacato della medicina convenzionata, la FIMMG, e la Regione Veneto.

Alla base la necessità di poter contare su un servizio di segreteria per i colleghi del territorio che hanno in carico spesso oltre 1.500 pazienti e fino all’80% del loro orario di lavoro dedicato alle pratiche burocratiche.

Come medici ospedalieri siamo preoccupati perché i medici del territorio sono la prima linea per le richieste del cittadino, ma una elevata percentuale dei giovani medici non ritiene più attrattiva questa tipologia di lavoro, al pari del Pronto Soccorso, della Anestesia e Rianimazione, della Medicina Interna, della Chirurgia Generale: fanno fede le statistiche dei posti lasciati vuoti in Specialità e gli abbandoni durante i corsi, i 48 posti a concorso in Azienza Zero per il Veneto per Ginecologia Ostetricia chiuso il 18/01/24 con solo 32 iscritti di cui alcuni probabilmente non si presenteranno, il 30% di abbandono complessivo per il Corso triennale per la Medicina del Territorio o la rinuncia successiva agli incarichi in particolare per le aree disagiate, la bassa percentuale di attivazione delle Medicine di Gruppo Integrate.

Inutile sottolineare che parliamo della parte medica di impatto assistenziale maggiore per il cittadino/paziente nel quotidiano ed in urgenza al momento con maggiori numeri in uscita per pensionamento dei colleghi più anziani ed un saldo negativo sul ricambio generazionale.

Infatti altre specialità sono più attrattive per i giovani per la possibilità di esercitare anche la libera professione per integrare degli stipendi da medici ospedalieri ai più bassi livelli in Europa, nel frattempo non si trova più nessuno per la Guardia Medica (o Continuità Assistenziale) che è alla base dell’assistenza in urgenza, notti e festivi, sul territorio prima del Pronto Soccorso di un ospedale.

Il sistema è uno, Ospedale e Territorio, e l’Ospedale mai come in questo periodo ha la necessità di una Medicina Territoriale forte in attesa di definire la reale efficacia e ruolo concreto della Case della Salute che, ancor prima di essere costruite, nascono già con una prospettiva di enormi problemi di personale dedicato non solo per i medici, ma anche per gli infermieri, ed il resto del personale sanitario ed amministrativo dedicato.

I cittadini poi si trovano in difficoltà al ricambio del proprio medico di famiglia per pensionamento, mentre nascono iniziative private a pagamento anche per l’assistenza primaria.

Come CIMO-FESMED auspichiamo quindi la ripartenza immediata del dialogo tra Regione Veneto e Medicina Convenzionata. Noi medici ospedalieri veniamo da una stagione di scioperi nazionali, il cittadino è smarrito, la qualità percepita dell’assistenza sanitaria in Veneto in diminuzione.

Non sono sufficienti i grandi interventi dei migliori medici resi possibili da competenza ed abnegazione ed i pur fondamentali muri di mattoni ad assolvere le tante necessità quotidiane di una popolazione sempre più anziana e polipatologica.

La sanità prima di tutto è un rapporto fra persone, con pazienti che devono poter contare su medici, infermieri e impiegati per un tempo adeguato alle loro necessità.

Da questo si giudica le qualità di una società civile.


Dr. Giovanni Leoni

Presidente Regionale

Federazione CIMO-FESMED Veneto

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  Allegati
 
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